La "puddhrica" nel Salento è tipica della tradizione Pasquale e ogni paese ha la sua varietà. Le differenze non sono solo nel nome ma anche nella forma. C'è chi la chiama "puddhrica" chi "cuddhura", ma anche "palomba", "palummeddhra" o "panareddhra", può essere tonda, intrecciata, a forma di pesce, colomba o cestino. La sua origine è antichissima, l'impasto è realizzato con ingredienti semplici come la farina, l'acqua, il sale, l'olio extravergine d'oliva e il lievito; mentre le si dà forma, un uovo sodo viene posizionato al suo interno donandole "l'effetto sorpresa" tipico dei dolci pasquali. Nel secolo scorso Le "puddhriche" a forma di animali o bambola venivano regalate ai bambini mentre per i fidanzati era un gesto di generosità augurale. La "puddhrica" viene ancora oggi preparata in occasione del Sabato Santo e mangiata nei giorni di Pasqua e Pasquetta.
Foto a cura di Rosanna Landolfo
Ingredienti
500 gr farina
100 gr olio EVO "I Patriarchi"
1 cucchiaino di zucchero
1/2 panetto di lievito di birra
scorza grattugiata di 1 arancia
succo di 1 arancia
un pizzico di pepe
1 cucchiaino di sale
100 gr di vino bianco secco
50 gr di acqua
6 uova
Procedimento
Sciogliere il lievito nell'acqua. Sul piano da lavoro sistemare la farina a fontana, mettere al centro l'acqua con il lievito, l'olio, il succo d'arancia, la scorza grattugiata, il pepe, il sale, lo zucchero e il vino e impastare. Dividere l'impasto in sei parti uguali e lasciar lievitare per un'ora. Nel frattempo preparare le uova sode. Riprendere l'impasto, stenderlo (non molto sottile, anzi piuttosto spesso) e avvolgerlo intorno all'uovo sodo realizzando la forma che più vi piace. Cuocere a 200° in forno preriscaldato per 30 minuti circa.